INTERVISTA A CRISTINA


1) Quando e’ cominciata la causa giudiziaria contro la Provincia e per quali motivi ?

La causa giudiziaria è iniziata nel dicembre del 1997, quando, un dirigente dell'amministrazione provinciale di Lecco (il dott. Ferrario) emanò n pesantissimo procedimento disciplinare nei confronti di Cristina Rovelli , agente venatorio e nei confronti di Alberto Bonfanti, caponucleo, nonchè ufficiale di P.G. e, inoltre, si fa promotore e artefice per la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica di Como per bracconaggio a carico di Cristina Rovelli e Alberto Bonfanti. Il dirigente comasco si lascia influenzare e denuncia i due agenti di bracconaggio.

I motivi sono da ricercare in una circolare - circolare n. 824/94 dalla Procura della Repubblica di Lecco con disposizioni ad attivarsi nei controlli sugli uccelli da richiamo - giunta agli uffici dell'amministrazione provinciale il 29 settembre 1994

Gli unici agenti di Polizia Provinciale - guardiacaccia - che ottemperano alla circolare della Procura, sono Bonfanti Alberto (capoguardia), Cristina Rovelli, Lorenzo Bernareggi, Pietro Pandiani. Le indagini durano molti mesi e portano alla denuncia e condana di molti cacciatori che detenevano uccelli da richiamo illegalmente, comprati al mercato nero o bracconati direttamente.

Ben presto il Bonfanti e la Rovelli rimangono gli unici agenti che portano avanti le segnalazioni di reato. Pandiani e Bernareggi si ritirano in quanto l’atmosfera dell’ufficio è molto tesa, i superiori lasciano intendere agli agenti di smetterla anche perchè viene indagato e condannato lo stesso presidente della Federcaccia. I quattro agenti impegnati in tale operazione diventano lo zimbello dei colleghi e, ogni volta che li vedono, ridono e fanno battutine tipo “Come sta l’uccellino?
Il 10 gennaio 1995 : il Presidente della Federcaccia della Provincia di Como (Lecco ancora non esisteva), che comprendeva anche Lecco, signor Natale Cotelli, viene controllato presso la sua abitazione, in seguito ad un mandato di perquisizione del Magistrato. Vengono sequestrati molti uccelli ritenuti illegali.

L’Avvocato che difendeva i bracconieri, durante il processo, fu addirittura aiutato dal dirigente dell’amministrazione provinciale di Lecco (ente di appartenenza dei due agenti, Rovelli e Bonfanti), il Dott. Giovanni Ferrario ; tale dirigente, infatti, affermò che un documento, sul quale gli agenti avevano basato i loro controlli per dimostrare l’illegalità e il bracconaggio, non era mai esistito. A nulla, però, valsero le sue subdole manovre e i bracconieri vennero, per la maggior parte, condannati. Seguirono diversi ricorsi in appello e, alla Federcaccia, tale vicenda costò molti soldi.

1998 aprile : la Procura di Como assolve la Rovelli e il Bonfanti dalla denuncia di bracconaggio e, di sua iniziativa, denuncia per calunnia i dirigenti che avevano firmato la denuncia

2003 giugno : il tribunale di Como emana la sentenza di condanna per calunnia e alla Rovelli e al Bonfanti viene riconosciuto il risarcimento danni di 10.000 EURO. Viene condannato il dirigente di Como in quanto firmatario della denucia e nella sentenza viene riconosciuto il dott. ferrario come mandatario e istigatore.

DA ALLORA INIZIA UNA VERA E PROPRIA PERSECUZIONE NEI CONFRONTI DEI DUE AGENTI MA AD AVERE LA PEGGIO è Cristina Rovelli, in quanto essendo un semplice agente, è più facilmente attaccabile. Seguono numerosdi provvedimenti disciplinari, che verranno tutti annullati grazie alla estenuante difesa presentata, ogni volta, dalla stessa Rovelli. Il TAR e le varie commissioni annullano tutto ma la tensione aumenta sempre di più. Seguono episodi di dequalificazioni, minacce, offese, subdoli tentativi di sbarazzarsi degli agenti scomodi e incontrollabili. Al Bonfanti vengono tolte tutte le guardie e viene cacciato via dal nucleo faunistico. Ora sta dando fastidio al nucleo ecologico (non hanno fatto un grande affare)....

Negli ultimi tempi la Rovelli ha ulteriormente subito altri cinque procedimenti disciplinari, due dei quali hanno coinvolto la Procura di Lecco e il Tribunale del lavoro e hanno portato al licenziamento dell'agente. L'amministrazione provinciale di Lecco non si arrende e continua a perseguire la sua missione.


GENNAIO 2005 : il giudice sospende il licenziamento perchè illegale.

2) A che cosa si deve, a tuo parere, tale accanimento ?

Questo accanimento è perpetuato verso tutti coloro che non vogliono stare alle regole, ovvero che combattono le illegalità che causano danni all'ambiente e agli animali selvatici (in provincia non è una novità!). Finchè vai a colpire il "povero diavolo" non succede nulla, ma appena il tuo lavoro ti porta a dare "fastidio" a pezzi grossi, sindaci, presidenti, politici, allora "sei nel mirino".
Mi sembra ancora di sentire il ritornello che mi hanno ripetuto chissà quante volte, quando c'era Anghileri "il Presidente della Provincia vuole la tua testa, l'ha promessa!"

3) Cosa dice la disposizione del Tribunale e quali saranno le conseguenze ?

La disposizione del Tribunale dice che il licenziamento è sospeso perchè è in violazione del contratto. Le conseguenze sono clamorose : il giudice ha sospeso il licenziamento a tutti gli effetti, deciso dall'amministrazione provinciale di Lecco. Volevano liberarsi di me al fine di neutralizzare la mia attività ed erano arrivati perfino a propormi una cosa inaccettabile! Mi offrivano di conservare il posto di lavoro a patto che io non facessi più il guardiacaccia, che mi togliessi la divisa, ovvero dovevo lavorare in ufficio come impiegata. L'offerta è stata fatta davanti al giudice. COSI' NON AVREI PIU' POTUTO NUOCERE A CHI COLPIVA L'AMBIENTE E IL MONDO SELVATICO.

Ho chiaramente rifiutato preferendo rischiare di perdere definitivamente il mio posto di lavoro, ero fiduciosa nella giustizia perchè sapevo di essere nel giusto, nonostante gli avvocati mi consigliassero di accettare. Ho rischiato e ho vinto. Sono ancora un guardiacaccia e continuerò ad operare sul campo, che gli piaccia o no!

4) Ci sara’ un appianamento della vicenda, un accordo amichevole con la nuova Amministrazione Provinciale?

Non sono molto fiduciosa, a dire la verità, ma la speranza è l'ultima a morire.... chissà, tutti mi parlano tanto bene del nuovo Presidente della provincia di Lecco... io non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, però mi aspetto che, almeno, qualcuno si chieda "chi pagherà le spese e lo stress causati da un errore dell'amministrazione provinciale, un errore condannato dal giudice del Tribunale?!"

Chissà se si continuerà a far finta di non conoscere i fatti.... Intanto è in corso la causa di mobbing che ho presentato nei confronti dell'amministrazione provinciale di Lecco.

5) Continuerai nella gestione di Shangri La’ e ci saranno altre iniziative dedicate alla Valsassina per la prossima estate?

Certamente!!! Anche se ho attraversato un brutto periodo ho potuto avvalermi di validi collaboratori che hanno tenuta viva l'attività a pieno ritmo, prima tra tutte la signora CARLA ROVELLI. Fra l'altro siamo stati boicottati dal mio attuale caponucleo Aldo Fasoli che ha cercato di danneggiare l'associazione Shangri Là, a discapito della valorizzazione del territorio. Abbiamo scritto al Presidente della Provincia Dott. Virginio Brivio , per segnalare la cosa, ma lui non si è neanche degnato di risponderci!. Forse non ama il suo territorio o forse non vuole i turisti!
Abbiamo in programma numerose iniziative, anche a favore dell'immane tragedia che ha colpito il sud est asiatico, nonchè escursioni per tutti, dai bambini, agli anziani, agli adulti, turisti e non e siamo stati contattati da numerosi centri culturali che porteranno nel nostro territorio gruppi di 50 - 100 persone ogni volta. E poi serate, corsi, spettacoli, viaggi ecc.
A novembre, nonostante il tempo brutto, abbiamo ospitato in Valsassina una quarantina di persone, alcune provenienti addirittura dal Veneto , dalla Liguria, dalla Toscana e dalla Germania.

Consiglio di visitare il nostro SITO WEB ventolontano.interfree.it
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